RAID: Livello 0+1

Si parte dalla configurazione di due o più dischi in RAID 0 e si definisce un ulteriore gruppo di dischi in RAID 0 (corrispondente a quello di partenza).

I due gruppi di dischi in RAID così configurati verranno visti dal sistema con due dischi separati, quindi sarà possibile configurarli a loro volta, in RAID 1 come se fossero due dischi fisici. Una volta configurato il RAID annidato, ognuno dei gruppi di dischi in RAID 0 conterrà la copia speculare dell altro gruppo.

Ne consegue che la configurazione minima per un RAID 0+1 sarà di 4 dischi e configurazioni superiori richiederanno in successione 6, 8, 10 etc. dischi. Nella pratica, sfruttando la velocità fornita dal RAID 0, si implementa la sicurezza replicando i dati su altri dischi (sempre in RAID 0), configurandoli in RAID 1. Ovviamente, in questo caso l impegno di risorse, tipicamente dischi, è notevole. Il guasto di un disco provoca l inaccessibilità al ramo contenente uno dei gruppi di dischi in RAID 0, ma la copia speculare in RAID 1 consentirà il recupero dei dati o anche il funzionamento del sistema (con prestazioni limitate ovviamente).

La ricostruzione dell array in caso di guasto di un disco può avvenire come detto per il RAID1.

NOTA: non tutti i controller integrati nelle schede madri supportano questa configurazione, quindi sarà necessario verificare prima di scegliere questa soluzione. Una verifica è consigliata anche per un eventuale controller su scheda PCI.


IN SINTESI

  • Dischi min.: 4 (incrementi di 2 dischi minimo)
  • Dischi max: quanti ne può gestire il controller
  • Ridondanza: duplicazione dei dati con la tecnica del mirroring
  • Fault tolerance: tollera il guasto di un disco, con ricostruzione del contenuto su nuovo disco
  • Prestazioni: ottime in lettura e scrittura basandosi sulla tecnica dello striping
  • Rendimento: 50% - per ogni gruppo di dischi in striping verrà utilizzato un corrispondente gruppo di dischi per il mirroring


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